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Cessione dei crediti fiscali, Super bonus e progetto "CASA ITALIA SICURA" Autore:
Francesco Varriale Editore: Francesco Varriale (Amazon) Pubblicato il: 26/04/2023 (Kindle); 12/09/2023 (cartaceo) Pagg.: 79 (Kindle) 98 (cartaceo) Costo: € 3,99 (Kindle) 10,39 (cartaceo) Acquistabile oggi solo su Amazon (cliccare qui) Il
libro Il
libro è innanzitutto e essenzialmente una proposta inoltrata al Governo
e alle associazioni di categoria per riproporre, con nuove modalità
(parte della proposta del libro) la cessione del credito - risolutivo
anche di quelli "incagliati" - e il Superbonus. Il libro propone,
inoltre, che tali misure, insieme ad altre (il fascicolo del
fabbricato, l'adeguamento alla normativa "casa green", l'adeguamento al
rischio sismico, la produzione di energia da fotovoltaico, etc.), siano
realizzate, gestite, da un'unica "cabina di regia" ovvero il Progetto
"Casa Italia Sicura" Di seguito si riportano, presi stesso dal libro, l'introduzione e le conclusioni che ben presentano e sintetizzano il contenuto del libro ovvero della proposta. L'Introduzione del libro Il titolo del presente libro ne riassume anche il contenuto e la finalità per il quale è stato redatto. Difatti, si confessa, in origine si voleva solo trasmettere ai Ministeri competenti e alle Associazioni di categorie una proposta che si era elaborata al fine di ripristinare, con una nuova modalità, la cessione dei crediti fiscali tale che potesse essere risolutiva anche del problema dei crediti “incagliati”. Tuttavia, approfondendo sempre più la complessa realtà legato al patrimonio immobiliare nazionale (residenziale, produttivo e pubblico) – in gran parte da mettere a norma sotto l’aspetto energetico e sismico – è maturata, via via, la consapevolezza dell’esigenza di coordinare le diverse proposte tra loro interconnesse (cessione dei crediti, Superbonus, efficientamento energetico, etc.) in un unico progetto. Invero una tale iniziativa si era provata a realizzare grazie al Governo Renzi/Gentiloni. Furono realizzate il Dipartimento “Casa Italia” e la Struttura di Missione “Italia Sicura”. Tuttavia con il successivo Governo Conte sostanzialmente fu bloccato tutto. Oggi rimane solo “Casa Italia” declassato a Progetto. Noi tutti, spesso, tendiamo a sottovalutare e talora a ignorare problemi che, apparentemente paiono non interessarci ritenendoli esclusivo appannaggio della politica che pure sentiamo sempre ancora più distante degli stessi problemi (che, come visto, fa e disfà senza concludere nulla). Quello delle condizioni in cui si ritrova il patrimonio immobiliare nazionale, residenziale, produttivo e pubblico, è, invece, un problema che ci tocca molto più di quanto possiamo immaginare. La casa dove abitiamo, avuta con sacrifici nostri o dei nostri cari, è a norma? è sicura? La scuola che frequentano i nostri figli sono a norma e, soprattutto, sono sicure? Non lo era la scuola di San Giuliano di Puglia che il 31 Ottobre del 2002, per una scossa moderata di terremoto, crollò provocando la morte di 27 bambini e di una maestra. In base alla nuova direttiva Europea, la cosiddetta “casa green”, oltre il 60% del nostro patrimonio immobiliare risulta non a norma e quindi dovrà essere adeguato per poter essere commercializzato. Si tratta delle nostre case, quanto ci costerà metterle a norma? Sapere se sono sicure e, nel caso, metterle in sicurezza? Il Libro, come accennato, parla di tutto ciò anzi, di più, è esso stesso una proposta inoltrata al Governo, non solo per porre tali problemi (cosa, nella quale, siamo tutti bravi) ma per suggerire soluzioni concrete. In esso si propone di riattivare la cessione dei crediti con una nuova modalità con la quale risolvere anche il problema delle imprese che hanno circa 15 Miliardi di crediti bloccati. Si propone di modificare il Superbonus, di attivare il fascicolo del fabbricato, di incentivare la produzione di energia elettrica da fotovoltaico, di mettere a norma e in sicurezza il patrimonio immobiliare italiano. Soprattutto si propone di fare tutto ciò attraverso un’unica regia: il Progetto “Casa Italia Sicura” (ispirandosi alle citate due Strutture di Missione). Nel libro si dimostra che tutto ciò può essere fatto riuscendo pure a tenere in ordine i conti dello Stato, anzi, potenzialmente potendoci, nel tempo, anche guadagnare, soprattutto, mettendo, come potrebbe essere fatto, a frutto i famosi fondi del PNRR. In questo aggiornamento sono stati riportati studi e informazioni nuovi o acquisiti successivamente alla prima pubblicazione che appaiono avvalorare e confortare la bontà delle proposte elaborate. Le Conclusioni del libro Rileggendo il presente testo, per pubblicarlo aggiornato anche nella versione cartacea, e seguendo gli attuali dibattiti sul Superbonus, si confessa che si resta quantomeno perplessi. Da un lato c’è il MEF (Ministero Economia e Finanze) che continua a guardare, con un certo “mal di pancia”, a questo strumento solo dalla sua comprensibile prospettiva ignorando, tuttavia, sia i benefici, riconosciuti dalla stessa Banca d’Italia, sia le potenzialità, disattese ma reali, che esso ha e che in questo testo sono state evidenziate. Dall’altro lato vi sono studi, dati e ragionamenti semplici, che, appunto, descrivono la realtà del Superbonus vista da un’altra altrettanto comprensibile e valida prospettiva. Come sempre la verità sta nel mezzo. Ci si rende conto che il MEF abbia l’esigenza di far “quadrare” i conti ma, per fortuna, la realtà va ben oltre quei “conti”, essa è fatta innanzitutto di persone, quindi di fatti, circostanze e tant’altro. Il Superbonus, in particolare, come emerge dal presente volume, unitamente alla cessione del credito, se realizzati entrambi con una diversa e sostenibile modalità come quella che viene proposta in questo libro, possono rappresentare un potentissimo strumento, innanzitutto per salvare vite umane, quindi per aiutare in modo decisivo nella transizione ecologica, nel realizzare equità sociale garantendo a tutti l’accesso ai lavori e, si è convinti, anche a far tornare quei “conti” che, giustamente il MEF vuole tenere in ordine. Ed è proprio questo uno degli aspetti peculiari di questo libro, far emergere tutti quei grandi problemi correlati con il Superbonus e la cessione dei crediti e per i quali, con la loro soppressione, non è stata presentata alcuna soluzione. Problemi quali la necessità di mettere a norma e in sicurezza il patrimonio immobiliare nazionale, creare le condizione per realizzare una transizione ecologica economicamente e fattualmente sostenibile, garantire a tutti eguali possibilità di accesso ai benefici fiscali, la crisi di migliaia di imprese che rischiano di fallire per i cosiddetti “crediti incagliati”, la necessità di adottare misure per la mitigazione dei rischi naturali e tanti altri. Nel libro, oltre a proporre, come detto, una nuova modalità sostenibile con la quale reintrodurre la cessione dei crediti, risolutiva anche di quelli attualmente “incagliati”, si evidenzia, argomentandola, l’importanza di modificare il Superbonus e di realizzare un’unica struttura da utilizzare come cabina di regia per affrontare, gestire e risolvere i suddetti problemi. In questo volume, quindi, si è proceduto ad esporre la proposta di un progetto unitario per affrontare e dare una soluzione organica ai suddetti richiamati problemi. Tale progetto, così come la struttura Dipartimentale pensata per attuarlo, sono stati chiamati “Casa Italia Sicura”, ispirandosi a due strutture di missione operative nei Governi Renzi/Gentiloni: “Casa Italia” e “Italia Sicura”, la prima declassata da Dipartimento a Progetto e la seconda soppressa, entrambe dal Governo Conte. Ovviamente è noto che tutti i progetti sono belli ma che, per realizzarli, occorrono le dovute risorse. Tenendo tale realtà ben presente tutte le proposte presentate, funzionali alla realizzazione del Progetto “Casa Italia Sicura”, sono state elaborate facendo in modo che lo stesso Progetto diventasse una sorte di grande “investimento” che, nel medio e lungo periodo, innanzitutto si ripagasse da solo potendo, in prospettiva, finanche produrre degli utili. Poi ci si è anche preoccupati affinché gli strumenti proposti per realizzare tale Progetto incidessero il meno possibile sul bilancio dello Stato, sia facendo riferimento ai citati studi che dimostrano che un tale “investimento” si ripaga in parte almeno per il 50%, sia evidenziando le documentate positive ricadute sul PIL, sia attraverso i ritorni, nel lungo periodo, dovuti al risparmio energetico e alla produzione di energia pulita. Inoltre si è anche prospettata la possibilità di attingere, per la realizzazione di detto progetto, ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Ci sono due aspetti che, in conclusione, si vogliono ribadire ed evidenziare in modo particolare. Il primo è relativo alla nuova modalità proposta per la cessione dei crediti fiscali che, si è convinti, possa essere risolutiva anche per il problema dei cosiddetti “crediti incagliati”. Se, come si è persuasi, tale modalità fosse praticabile risolverebbe, in uno, diversi problemi: 1) dovrebbe consentire di venire a capo, come si è detto, del problema dei “crediti incagliati”; 2) sicuramente rimuoverebbe una importante discriminazione sociale consentendo a tutti l’accesso al Superbonus, indipendentemente dal reddito e dalla capienza fiscale; 3) immettendo liquidità nel sistema (attraverso i prestiti previsti per attuare tale modalità) oltre a costituire strumento indispensabile per dare attuazione al Superbonus e al Progetto stesso “Casa Italia Sicura”, rivitalizzerebbe l’intera economia nazionale. Il secondo aspetto è relativo ai benefici che con il Progetto “Casa Italia Sicura” se attuabile come pensato, potrebbero essere perseguiti. Tra questi, in particolare, tre importantissimi obiettivi: 1) riuscire, in almeno dieci anni (ma forse ci vorrà di più), a mettere finalmente a norma e, soprattutto, in sicurezza l’intero patrimonio immobiliare nazionale (residenziale, produttivo e pubblico), cosa sempre predicata ma mai realizzata (dall’ultimo grande terremoto del 1980 sono passati quasi 43 anni e, per eventi minori, si è visto crollare di tutto – San Giuliano di Puglia, L’Aquila, Ischia, etc. –); 2) realizzare, quasi senza rendersene conto, un grande piano energetico nazionale, da un lato contenendo i consumi di energia aumentando le classi energetiche degli edifici e dall’altro producendo enorme quantità di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico); 3) se, come si auspica fosse possibile, attraverso la realizzazione delle due società proposte, partecipate al 100% dallo Stato, per la produzione e fornitura di energia elettrica da fotovoltaico – gestiste (questo sarebbe un aspetto fondamentale) dal Progetto “Casa Italia Sicura” (ovvero dal Dipartimento che ad esso sovrintende) – si garantirebbe, sia un’entrata cospicua di profitti per lo Stato sia la ottimizzazione e massimizzazione della stessa produzione di energia rinnovabile. Nel testo si sarebbero voluti ampliare concetti, fornire maggiore documentazione e sviluppare alcune proiezioni e simulazioni. Tuttavia ciò non è stato possibile per l’esigenza di dover finire velocemente (ci si era prefissato di farlo prima della conversione in legge del Dl 11/2023) al fine di inoltrare la proposta ai ministeri competenti, alla Presidenza del Consiglio e alle associazioni di categoria interessate in tempi rapidi affinché ne prendessero visione il prima possibile per valutarne la bontà e la praticabilità, ciò in quanto il tempo è prezioso, sia per le imprese che hanno i “crediti incagliati” sia per l’urgenza dei problemi che con essa si vorrebbero risolvere. Ci si augura che il presente lavoro possa rappresentare un valido contributo di idee oltre l’auspicio, o meglio, l’invito, per chi ci governa, ad affrontare con il massimo impegno i problemi evidenziati e trattati. La redazione |
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